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L’approccio giusto sul Search Marketing è fondamentale per una case history di successo

Capita sempre più spesso di parlare con clienti che hanno già messo la propria azienda nelle mani di un consulente SEO, talvolta con buoni risultati, altre generando veri e propri disastri: traffico organico in caduta libera, parole chiave obiettivo di dubbia rilevanza e utilità, attività SEO non sorretta da un concreto piano strategico. Proprio ieri mi ha colpito un breve racconto che mi piacerebbe condividere. Un cliente, a proposito dell’attività di posizionamento del suo sito, mi ha detto: “stiamo lavorando sulla SEO da 1 anno e mezzo, nei primi mesi abbiamo avuto dei miglioramenti notevoli, poi il buio. Facevo domande e i miei consulenti non rispondevano o mi riproponevano attività cicliche su cui nutrivo forti dubbi…mi sembrava le avessimo già fatte”.
In questo caso quindi, il cliente ha pagato e mostrato pazienza, ma ha racimolato ben poco, se non una catena di problemi che lo hanno stremato e portato, evidentemente, a cambiare agenzia.
Rivolgersi quindi a un consulente SEO è un momento importante e delicato, perché occorre accettare di rimettere in pista una serie di attività che l’azienda può aver in parte già affrontato.

Saper ascoltare la storia del cliente

Se un consulente SEO ti dice che fa tutto lui è un brutto segno. È talmente convinto di quello che potrebbe fare che non ha interesse ad ascoltare la storia di un’azienda. La storia invece di un’impresa, grande o piccola che sia è il punto di partenza per poter sviluppare un discorso coerente, evitando incomprensioni e problemi di impostazione sul progetto. E poi, chi meglio del cliente conosce il proprio business? Quindi avere una panoramica completa dei vari interventi fatti sul sito o dell’universo in cui vuole posizionarsi è sia segnale di un approccio professionale da parte del consulente SEO, che sinonimo di umiltà, una dote importante per partire col piede giusto.

SEO. Ma non solo SEO

Serve una strategia, un piano ben delineato. Senza non si va lontano. Un consulente SEO deve saper programmare le attività e pianificare gli interventi, ragionando per priorità, partendo dunque dalle criticità tecniche per arrivare alle finezze semantiche. Non solo nella Search Engine Optimization, ma a maggior ragione quando si parla di posizionamento per i motori di ricerca, le variabili sono talmente tante (e molte conosciute solo da Google), che occorre valutarle in relazione anche alle attività che servono a potenziare la SEO. Usabilità, contenuti scritti da professionisti, Social e Digital PR devono diventare parte integrante di un progetto che spazia a 360 gradi attorno allo zoccolo duro dell’ottimizzazione.

Poche formule magiche e tanta concretezza

Un buon consulente SEO deve mettere a disposizione del cliente i suoi strumenti, senza segreti. Trasparenza, correttezza nel presentare e misurare i dati di marketing, disponibilità ad analizzare ed ottimizzare e, se serve, a farlo nuovamente per il bene del progetto. Non esistono stregoni o Guru intoccabili in questo campo. Esistono professionisti SEO che si aggiornano, che studiano, che sudano mettendo passione e coraggio nel prendere anche decisioni importanti. Le pratiche si tramandano, la SEO si impara sul campo con progetti sempre più sfidanti. Il consulente che non fa promesse è quello che lavorerà giorno dopo giorno per portare risultati, perché sa che dai piccoli miglioramenti e dalla costanza nel tempo dipende il successo della sua attività.

Pazienza, correttezza e fiducia: una ricetta vincente

Il mix giusto per un progetto di successo nel tempo è fatto di tre ingredienti fondamentali. La pazienza, che va mantenuta da ambo le parti. Il cliente da una parte vuole i risultati nel più breve tempo possibile. Il SEO lavora ma deve attendere le implementazioni dei programmatori. Non un dilemma, ma una dinamica che si ripropone ciclicamente e che deve essere gestita con chiarezza. Se l’ottimizzazione SEO di un sito poco avviato può mostrare risultati positivi più velocemente, per portare al successo un progetto di più ampio respiro occorre più tempo. Potrebbero volerci diversi mesi e, in alcuni casi anche 1 anno, per iniziare a scalare le prime posizioni di Google. Questo a patto che il sito venga curato, gestito e monitorato da uno specialista SEO, che a sua volta deve essere paziente a spiegare al cliente le motivazioni delle sue scelte. Ad ogni azione corrisponde una reazione, ma il principio di correttezza è l’elemento che più di tutti può fare la differenza. Meglio sentirsi dire “le cose stanno così, a causa di…”, che “il sito va benone, possiamo stare tranquilli…”. Se questi due elementi riusciranno a fondersi al meglio nell’attività di consulenza, la fiducia sarà reciproca e porterà a grandi soddisfazioni nel corso del tempo.

F. Muciaccia