Vivere e lavorare gomito a gomito nel reparto Digital PR: ecco alcuni “trucchi” per massimizzare la produttività e riuscire anche a divertirsi in ufficio.

Digital PRdi sicuro un lavoro stimolante dal punto di vista delle attività e dei compiti quotidiani: scrivere, parlare con i giornalisti delle redazioni online, organizzare i propri piano editoriali, gestire i progetti con i blogger… spesso, e chi lavora nelle agenzie lo sa bene, l’elemento più complesso da gestire è il rapporto con i colleghi. Diciamoci la verità, quello delle Pubbliche Relazioni è un ambiente di prime donne, generalmente isteriche e dall’ego smisurato, che “sbranano” le ultime arrivate e gestiscono il proprio reparto/ufficio stampa con la stessa dolcezza della matrigna cattiva delle favole. In Optimized Group non è così: forse uno degli aspetti che rende più orgogliose noi ragazze del Dipartimento Digital PR & Social Media è proprio avere avuto la capacità e l’intelligenza (oltre a una buona dose di fortuna, of course) per integrarci alla perfezione e funzionare come una macchina in cui ogni ingranaggio è fondamentale. Come facciamo? Ecco qualche consiglio per vivere bene l’ufficio e arrivare ogni mattina al lavoro con il sorriso sulle labbra.

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  • I clienti sono dell’agenzia.

Ogni account ha, ovviamente, il proprio portfolio: questo è necessario e fondamentale, così che ogni cliente impari a conoscere e a fidarsi di una persona nello specifico, e che ci sia un team dedicato, preparato e aggiornato su ogni specifico progetto. Vero, ma è anche vero che i clienti in realtà sono dell’agenzia: se un progetto va male, è inutile incolpare l’account di riferimento. Ciò che noi ragazze delle DPR di OG facciamo quando c’è un momento di crisi, quando servono più links per far decollare un sito o quando un cliente ha bisogno di essere impressionato e rassicurato, è rimboccarci le maniche tutte insieme, dividendoci i compiti e collaborando attivamente.

  • Il lavoro di gruppo rende di più… ed è più divertente.

Una caratteristica meravigliosa del nostro lavoro è la trasversalità degli argomenti, essendoci affidate aziende di ambiti totalmente diversi tra loro. A volte, però, scrivere decine di testi su uno stesso argomento rischia di divenire un processo lungo e impegnativo, senza calcolare il rischio di ripetersi e di incorrere in “blocchi creativi”. Per grossi progetti che richiedono molte pubblicazioni mensili, quindi, abbiamo ideato degli slot temporali in cui tutto il reparto si dedica alla cosa: in 2 ore, ciascuna deve produrre 2 testi pronti per essere pubblicati, dopo un confronto sulle keyword e gli anchor text da usare, la divisione degli argomenti e la decisione sul placement (cioè i siti sui quali pubblicare).

  • Alzare la voce non è un’opzione.

Errare umanum est… gridare no, è solo stupido. Non c’è nulla di più sterile che alzare la voce ed accusarsi a vicenda: serve solo a perdere tempo, a rovinare l’atmosfera produttiva e non risolve la situazione. Meglio far notare il problema a chi ha la responsabilità del progetto, accertarsi che non accada più e che lo sbaglio sia stato individuato e capito, e poi mettersi all’opera per invertire il trend negativo.

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  • Aiutare sempre chi cade a rialzarsi.

Legato al punto precedente, c’è l’atteggiamento da adottare in caso uno dei membri del team si trovi in difficoltà. Capitano a tutte i mesi in cui, tra clienti esigenti e redazioni insensatamente “ostili”, non si cava un ragno dal buco: in questi casi, è sempre bene alzare un mano e chiedere aiuto alle altre prima che sia troppo tardi per correre ai ripari!

  • Non ghettizzare le new-entry.

Oggi arriva il nuovo stagista”, e tutti si lanciano occhiate oblique e sospettose. Sarebbe sciocco negarlo: l’ultimo arrivato all’inizio non è ben visto, è qualcuno che non si conosce, qualcuno da formare, qualcuno che entra nel nostro “territorio”. Sarà simpatico? Sarà competente? La verità è che se questa persona ha deciso di aderire al progetto aziendale, allora fa già parte del gruppo, e merita tutta l’empatia possibile nella complessa fase iniziale di ingresso nel work-flow comune. Tendenzialmente, ci bastano pochi giorni per accettare i nuovi arrivati e percepirli subito come parte della famiglia OG!

  • Il dopo lavoro conta.

Il venerdì spesso organizziamo di andare a pranzo tutti insieme o di fermarci un’oretta dopo le 18:00 per un aperitivo: il team si costruisce anche dopo la fine dell’orario di lavoro e, spesso, quel collega del SEO che pensavi un po’ antipatico e serioso davanti a uno Spritz si rivela, in realtà, l’anima della festa!

– greta, head of digital pr dept.