Spiegare questo è uno dei punti più ostici e complicati del nostro lavoro: far capire ai clienti che non siamo un ufficio stampa tradizionale ma ci occupiamo di digital, cioè di online, e quindi no, non siamo particolarmente interessati a fare uscire un articolo sulla prima pagina cartacea del Corriere della Sera (sarebbe sicuramente molto bello, ma poco utile).

Da quando la comunicazione è stata rivoluzionata dal 2.0 è diventato necessario sviluppare strumenti che permettano di svolgere l’attività di Pubbliche Relazioni seguendo parametri nuovi, che la Rete stessa ha fissato: non ha senso applicare le vecchie tecniche e procedure, proprio perché queste non sono più efficaci online; se il nostro obbiettivo finale è far si che aumentino visibilità e contatti dei nostri clienti, diventa necessario adattarsi alle nuove linee guida.

Con il tempo, quindi, le Digital PR hanno stravolto il lavoro del PR tradizionale, obbligandolo a seguire la scia dell’innovazione (pena, l’inefficacia più totale). Il primo grande shock è stato certamente scoprire che il caro comunicato stampa inviato a infinite mailing list aggiornate e custodite come il Sacro Graal è ora diventato inutile. Un colpo basso, lo sappiamo, ma una verità necessaria. Blog, motori di ricerca, siti minori ma con un buon posizionamento sono decisamente più rilevanti e performanti, e diventano l’obbiettivo, l’incubo e la gioia di ogni Digital PR che setaccia giornalmente la rete alla ricerca della pagina perfetta per il proprio articolo. Sì perché, e questa è la seconda verità incredibile, un testo deve essere pubblicato una e una sola volta: la stessa notizia identica su cinquanta siti è avvertita come ridondante e ripetitiva, ergo, perde valore.

Sappiamo di avervi appena sconvolto, ma purtroppo per voi non è finita qui: il trasferimento dell’attività di comunicazione online ha implicato un mutamento importante nel modo stesso di concepire la trasmissione dei messaggi, passando dalla modalità unilaterale alla bilateralità; la possibilità di entrare realmente in contatto con il target di riferimento, ascoltare e confrontarsi, avvicina sensibilmente l’azienda all’utente, potenziando al massimo la brand awareness. Unite questo con una strategia di marketing basata sulle più aggiornate tecniche SEO e avete fatto bingo.

Creatività e tecnica diventano inseparabili: se creiamo i contenuti migliori e più interessanti del mondo ma il pubblico non riesce a trovarli sul web sono completamente inutili. Viceversa, se non offriamo contenuti interessanti e godibili anche la migliore ottimizzazione SEO può fare poco. Insomma, non possiamo (per ora) controllare la mente degli utenti, ma siamo sicuramente in grado di studiare e capire come funziona la Rete e come la utilizzano le persone.

Come si dice, se non puoi batterli unisciti a loro.

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