I Digital PR specialist si rivolgono ogni giorno a interlocutori di vario tipo, e tra questi i blogger ricoprono un ruolo essenziale. Uno degli errori più comuni quando si svolge l’attività di Digital PR, è quello di scegliere i blogger “sbagliati”. Ecco qualche consiglio per selezionare gli influencer più adatti.

 

1. Non perdete mai di vista gli obiettivi del cliente

I vostri clienti desiderano espandere il proprio business online sfruttando “il potere” delle blogger relation? Forse vi sarà capitato di concentrarvi troppo sul mero fare anziché sul come, rischiando di coinvolgere blogger non adatti e quindi inutili. È importante tenere a mente gli obiettivi del cliente: se desidera parlare a un pubblico ampio o di nicchia, se la priorità è aumentare gli accessi al suo sito, o se è quella di creare e ottimizzare la Brand Reputation.

2. La quantità non compensa la qualità

Iniziamo dal consiglio più scontato per una web agency: non serve contattare un alto numero di blogger se la qualità latita e il target è sbagliato, perché otterrete solo tanti contenuti di scarso valore. Immaginate di dover promuovere i prodotti di una casa cosmetica di lusso, ancora poco nota in Italia. Il blog improvvisato di un’autrice inesperta non deve essere preso in considerazione, infatti la blogger può essere la persona più disponibile del web (e quella con meno pretese) ma se si rivolge a casalinghe disperate in cerca di sconti sui detersivi, l’articolo non porterà alcun ritorno di immagine per il cliente.

3. Controllate i numeri

Google Analytics è uno strumento utilissimo ma non potete certo “sbirciare” e consultare i dati dei blogger, a meno che non siano loro a fornirveli (può succedere, ma sono casi poco frequenti). Esistono fortunatamente vari tool per selezionare i blogger che dovranno collaborare con voi: uno di questi è SimilarWeb, che analizza il traffico di un blog o di un sito così da farvi capire se vale la pena instaurare una collaborazione. Quando si valuta la qualità e l’idoneità di un blog, è essenziale controllare diversi parametri, tra cui:

• gli accessi mensili unici al blog. Occorre considerare i visitatori unici, non totali: a volte i blogger hanno eserciti di amici disposti a cliccare spasmodicamente sul link di un blog per aumentare in modo ingannevole le visite.

• la frequenza di rimbalzo. Le cause possono essere diverse (architettura del sito, implementazione errata) ma se è troppo alta e gli utenti escono senza interagire, il blog non fa la caso vostro.

• il tempo trascorso sul blog. Se il valore è troppo basso, significa che i contenuti non vengono letti ma chi entra esce velocemente e va a navigare altrove.

• il tipo di traffico. Quanti utenti arrivano direttamente sul blog? Quanti arrivano dai social? Quanti da link esterni? E rispetto ai paesi? Si tratta di un blog con soli lettori italiani o anche stranieri? Non trascurate di controllare anche se i blogger sono forti sui social: in questo modo saprete in che misura il contenuto pubblicato sul blog sarà amplificato attraverso la diffusione su Facebook, Twitter o Instagram, raggiungendo un’audience più vasta.

Digital PR

4. Anche l’occhio vuole la sua parte

Dando per scontato che non selezionerete MAI blog che presentano errori di ortografia o di sintassi, ricordatevi che l’estetica in un blog non è trascurabile e che un bel layout è essenziale. Evitate accuratamente i blog in cui banner invadenti distolgono l’attenzione oppure imperversano emoticon, pop-­up e immagini di bassa qualità. Un blog che non indulge nel kitsch e offre una struttura pulita e razionale, sarà più facile da navigare, piacevole alla vista e porterà più risultati.

6. Attenzione ai commenti “fake”

Quando si valuta un blog, non bisogna lasciarsi fuorviare dal numero di commenti generati dai post. Cercate di approfondire: potreste scoprire che molti commenti sono fake, ossia scritti come favore da parte di altri blogger, e ve ne accorgerete perché sono ripetitivi, di una banalità sconcertante e quasi tutti uguali tra loro. Se sulla pagina Facebook di un cliente siete abituati a controllare la qualità, e non solo la quantità dei commenti (se su mille commenti la metà sono negativi, dovrete tenerne conto), fate in modo di valutare anche il tipo di commenti all’interno di un blog.

7. The Human Factor: fidelizzate i blogger di valore

E concludiamo con un consiglio: una volta che avete trovato i blogger giusti, non lasciateveli scappare! Sembra scontato ma molti Digital PR specialist tendono a trascurare i propri contatti una volta che l’obiettivo è stato raggiunto e sono presi da una nuova sfida per un altro cliente. Non ignorate i blogger quando vi chiedono un feedback, o quando si candidano per eventuali collaborazioni: se anche in quel momento avete altro a cui pensare, siate cortesi e presenti.

In primis, gentilezza ed educazione dovrebbero far parte della vostra netiquette, e poi questi collaboratori potrebbero esservi utili in un secondo momento: un blogger soddisfatto è un blogger disponibile per il futuro. In molti si dimenticano dell’importanza dello “Human Factor”: eppure i blogger sono persone, non automi al vostro servizio. Ringraziarli, apprezzare il buon lavoro svolto e farli sentire parte di un progetto importante porterà la vostra collaborazione a un livello più alto. Se sarete in grado di instaurare una relazione di fiducia, avrete il vantaggio di poter contare sempre su collaboratori capaci e volenterosi. E questo vi sarà utile a maggior ragione in casi di emergenza: quanto vi capiteranno delle deadline improvvise e ravvicinate, i “vostri” blogger daranno una mano più volentieri a voi che ad altri Digital PR Specialist.

Margherita Sanjust di Teulada