Quando avviamo un’attività di ottimizzazione di un sito web limitarsi ai contenuti e ai meta tag può non bastare: a volte è necessario intervenire ad un livello superiore per ottenere risultati anche nella cache di Google.

Copia Cache Google

La prima pagina di Google è un agguerrito campo di battaglia in cui SEO Specialist di ogni tipo si sfidano a colpi di keyword e meta tag al fine di scalare la SERP e raggiungere la tanto desiderata prima posizione. Le attività che vengono svolte per migliorare il posizionamento di un sito web sono tante e differenti le une dalle altre, ma spesso, nonostante tutte le energie spese nell’ottimizzare meta tag e content box, può capitare di non riuscire a ottenere risultati di rilevo. In questi casi il problema potrebbe essere riconducibile alla struttura del sito stesso e controllare la cache di Google potrebbe essere la prova del nove che stavamo cercando.

Ma cos’è la cache? E soprattutto perché è così importante monitorarla in maniera costante?

La cache in ambito informatico

Prima di spiegare nel dettaglio cos’è e a cosa serve la cache di Google è bene sapere cosa si intende in informatica quando si parla di cache. La cache è un’area di memoria estremamente veloce e dalle dimensioni piuttosto contenute volta a immagazzinare dati che devono poter essere riutilizzati nel breve periodo.

Vi sarà sicuramente capitato di tornare alla home del tuo smartphone senza chiudere un’applicazione, riaprirla a distanza di qualche minuto e di ritrovarvi davanti esattamente l’app per come l’avevate lasciata. Tranquilli, non si tratta di magia o stregoneria: nel momento in cui l’applicazione è stata messa in background, il sistema operativo dello smartphone ha immagazzinato nella sua memoria cache alcuni dati che sono stati poi recuperati al momento della riapertura dell’applicazione.

Il concetto su cui si basa il funzionamento di Google Cache è esattamente lo stesso, ma in termini molto più grandi e con una sfumatura differente.

Google Cache: cos’è e a cosa serve

Se la memoria cache di un dispositivo raccoglie dati che hanno a che fare con le applicazioni e i programmi in funzione, nel caso di un motore di ricerca i dati immagazzinati riguardano siti: questi dati non sono altro che copie HTML di pagine web, già presenti all’interno dell’archivio di Google, che vengono create nel momento stesso in cui queste vengono analizzate dal Googlebot.

Quindi, la cache di Google non è altro che un enorme magazzino costituito da “istantanee” di pagine web. Ma a cosa servono? E perché Google le conserva? Come ci viene detto da Google stesso, l’obiettivo primario di questa pratica è avere “una copia di backup qualora la pagina richiesta non fosse disponibile”. Così facendo, anche in caso di rimozione della pagina dal sito o di qualsiasi altro tipo di errore, l’utente avrà comunque la possibilità di visitare la web page, se pur in una sua versione non aggiornata.

La cache di Google e i SEO: un rapporto complicato

Tutto rosa e fiori penserete voi…e invece no! Sì perché se da un lato la copia cache di Google è un ottimo strumento di supporto all’utente, dall’altro può diventare un vero e proprio incubo dei SEO, soprattutto per chi gestisce siti con un’alberatura complessa.

L’aggiornamento di una pagina all’interno del database di Google è infatti uno degli indicatori che incidono sul posizionamento in SERP. Sappiamo che Google fatica a indicizzare pagine che si trovano oltre il 4° livello, di conseguenza anche aggiornare la copia cache di queste pagine deve essere molto difficile.

Ogni volta che il bot crea la copia cache di una pagina, specifica al suo interno anche data e ora di creazione: controllare ogni quanto le pagine del nostro sito vengono “cachate” può quindi essere un ottimo indicatore per capire se l’architettura del sito sia o meno funzionale per il motore di ricerca. Una volta verificata la data di creazione della copia cache (e quindi anche la data del passaggio del bot) avremo modo di fare le nostre valutazioni e, se necessario, lavorare direttamente sulla struttura del sito così da rendere gli aggiornamenti dell’archivio di Google più agevoli e migliorare la nostra immagine agli occhi del motore di ricerca.