Il 2020 sarà l’anno della svolta per la ricerca vocale. Meglio farsi trovare preparati
La Voice Search nel 2020 cambierà davvero il modo di fare SEO e di approcciarsi al web marketing? L’interrogativo riguarda tutti coloro che lavorano in ambito digital e che vorrebbero ottimizzare siti web e inserzioni Google Ads nel modo più opportuno e al passo con i trend dei prossimi tempi.
Si prevede che i dispositivi mobili, in particolare gli smartphone dotati di assistenti che supportano la ricerca vocale, saranno gli strumenti privilegiati dagli utenti per effettuare delle query (le ricerche on line) sempre più specifiche e dettagliate. E non dimentichiamoci degli smart speaker come Google Home o Alexa, sempre più presenti nelle nostre case -si stima che ammonteranno a circa 8 miliardi entro il 2023 – e in grado di impattare sul modo in cui ci approcceremo ai motori di ricerca
La Voice Search o ricerca vocale è dunque il pilastro su cui costruire le prossime strategie SEO e, più in generale, di search marketing dal 2020 in poi; la necessità è constatata dal fatto che sempre più dati e statistiche (sia nazionali che internazionali) confermano che gli utenti on line trovano nella voce un modo più veloce e diretto per effettuare delle ricerche, riuscendo dunque a reperire già nella SERP di Google risposte precise alle proprie query.
Come cambia la ricerca nel 2020
La direzione che sta prendendo Google è chiara: mediante complessi algoritmi come BERT e RankBrain, il motore di ricerca è sempre più in grado di interpretare query conversazionali e restituire dunque risultati sempre più qualitativi in risposta a chiavi di ricerca ben più lunghe e complesse rispetto a quelle che siamo sempre stati abituati a fare.
Per questo motivo il modo di fare SEO deve essere sempre più attento all’algoritmo di Google che varia in continuazione e predilige fattori in forte crescita (come quelli descritti in questo nostro articolo sulla Voice Search) su cui è opportuno concentrarsi per creare dei contenuti SEO-friendly sempre più mirati e performanti.
La ricerca vocale, eseguita su dispositivi Google/Android tramite il software Google Assistant, rappresenterà una cospicua fonte di traffico organico (si stima il 50% entro il 2020) non solo per la ricerca di informazioni on line ma anche per intenti transazionali. Qualche esempio?
“dove posso acquistare felpa ecologica on line”
“dove posso trovare un ristorante vegano a milano”
“quanto costa inviare una raccomandata”
Come avrete notato, con la Vocal Search sono in forte crescita le query interrogative: gli utenti utilizzano la ricerca vocale di Google in maniera sempre più naturale, ponendo domande o utilizzando comandi più “imperativi” (es. “trovami degli esercizi rilassanti da fare”).
Cosa fare per ottimizzare il sito in chiave Voice Search?
Ecco i nostri consigli per ottimizzare i contenuti in ottica voice.
- Individuate le domande a cui potete rispondere: quando dovete individuare il set di parole chiave da utilizzare per il vostro sito, è necessario conoscere quali siano le query degli utenti. Il nostro consiglio è quello di orientare la keyword research verso query meno meccaniche e più vicine al linguaggio comune.
Il punto di partenza sono le risorse interne come le parole chiave presenti in Google Search Console. Anche Semrush può esservi molto utile, in quanto permette di individuare le keyword per cui si posizionano i competitor compreso il famoso “Risultato Zero” (il risultato letto dall’assistente di Google).
Pensare anche alle 5 W (Chi, Cosa, Quando, Dove e Perché) può aiutarvi a immedesimarvi nell’intento di ricerca dell’utente e a formulare query che soddisfino questo intento. - Inserite le query negli heading e utilizzate termini attinenti e sinonimi: una volta individuate le query che fanno al caso vostro, è importante inserirle anche all’interno degli heading; allo stesso modo, i paragrafi che maggiormente forniscono una risposta all’intento di ricerca dovrebbero contenere termini attinenti, distribuiti nel testo in maniera naturale.
- Strutturate i contenuti sotto forma di lista: se l’intento di ricerca lo prevede in maniera naturale, utilizzare liste ed elenchi renderà il testo più leggibile e facile da fruire. Non dimenticate che la cosa più importante è quella scrivere contenuti originali, utili e semplici da leggere per l’utente.
- Integrate i contenuti con i dati strutturati: ottimizzate al meglio i dati strutturati delle vostre pagine. (Per saperne di più leggi questo articolo: https://www.optimizedgroup.it/rich-snippet-e-markup-html-linguaggio-da-spider/); i dati strutturati aiutano Google a comprendere il contenuto di una pagina. Dovete individuare il set di dati che permetta di mettere in relazione, nel modo migliore e più completo possibile, i diversi elementi della pagina.
- Ottimizzate le performance del vostro sito: l’utente che utilizza lo smartphone non può sempre contare su una rete mobile 4G. La velocità di caricamento di una pagina incrementa la visibilità per i motori di ricerca e riduce il bounce rate. Inoltre, non basta che il sito sia responsive, sarà necessario avere un sito veloce con un’ottima UX.
- Avete un’attività locale? Attenzione alla scheda MyBusiness: molto spesso le ricerche vocali sono utilizzate per individuare attività locali: “farmacia nelle vicinanze”. La gestione della scheda Google My Business è sempre più importante e strategica: non è più sufficiente inserire solo gli orari di apertura e chiusura della vostra attività.
- Implementare il protocollo HTTPS: 9 risultati su 10 nei risultati di ricerca hanno l’HTTPS e, secondo uno studio di backlincko.com, questo protocollo incide nelle ricerche vocali.
Quindi la tua normale strategia non deve essere stravolta, deve essere invece potenziata, per puntare spedita verso le prime posizioni di Google.
Quali assistenti virtuali sono più efficienti per generare traffico organico con le ricerche vocali?
Come dimostra questo recente articolo di SEJ, Google Assistant e Google Home si attestano come gli assistenti virtuali più utilizzati e performanti, perché restituiscono risultati di ricerca perfettamente idonei alle aspettative degli utenti, seguono poi Apple Siri, Amazon Alexa e Cortana di Microsoft.