Voice Search

Come cambia l’ottimizzazione SEO con l’avvento della voice search, quali sono gli impatti sui risultati di ricerca e i posizionamenti. 

In principio fu Ok Google. Lanciata da Google nel 2009, come interprete vocale per restituire i risultati di ricerca, oggi sta vivendo la sua diffusione più grande. Device come Amazon Echo e Google Home sono stati i regali più frequenti per il Natale 2018.

Questi dispositivi consentono di usare la voice search a casa o in ufficio, con nuove e futuristiche applicazioni della domotica. Infatti, attraverso semplici comandi vocali, gli smart speaker permettono di accendere le luci, spegnere il riscaldamento o abbassare le tapparelle.

Ma oltre ai comandi vocali c’è la ricerca vocale e qui si apre la nuova frontiera della SEO. Le persone utilizzano gli smart speaker e i dispositivi mobili per ricercare ricette, informazioni su eventi, fare shopping o comparare i prezzi dei prodotti. Si può chiedere a Siri di trovare il numero di telefono di un amico e inviargli un messaggio mentre si è alla guida, rendendo molto più semplici e veloci ­­­le ricerche in mobilità.

Gli ambiti di applicazione della ricerca vocale sono molteplici: immaginiamo di poter navigare all’interno di un e-commerce semplicemente con la voce, chiedendo all’assistente vocale quello che stiamo cercando, senza dover utilizzare filtri di ricerca. Sarebbe bello, no? Con la voice search si può!

I dati della voice search

Nel corso dell’ultimo keynote, il CEO di Google Sundar Pinchai, ha annunciato che il 20% del totale delle ricerche sono ricerche vocali. Secondo ComScore entro il 2020 questa proporzione aumenterà, arrivando a raggiungere il 50% di ricerche di tipo vocale e il 30% delle sessioni web avverrà senza utilizzare schermo e tasti. Scopriamo insieme qualcosa in più su questa rivoluzione, che è già in atto.

Che cos’è la voice search

Per voice search si intende la tecnologia di riconoscimento vocale che consente agli utenti di effettuare una ricerca tramite un comando vocale. Google ci offre la possibilità di esprimerci liberamente, in maniera colloquiale e con un linguaggio umano. Il motore di ricerca si sta plasmando per gestire tutte le tipologie di query, assumendosi l’onere di destrutturarle e interpretare lo user intent, allo scopo di restituire la migliore risposta possibile.

Come funziona la voice search

A livello tecnico i servizi di voice search sfruttano l’intelligenza artificiale per interpretare il linguaggio attraverso un’analisi del parlato a più livelli:

  • fonetica e intonazione,
  • morfologia,
  • sintassi,
  • semantica,
  • concatenazione logica e ragionamento.

 

Le query della voice search sono molto differenti rispetto a quelle che si digitano su una tastiera, comprendono infatti un minore numero di parole singole a favore di keyword long-tail e frasi più simili al linguaggio parlato.

Le best practice per l’ottimizzazione della voice search

Cambia il modo di effettuare le ricerche, cambiano i device e cambiano le strategie di ottimizzazione SEO. Le principali cose a cui fare attenzione sono:

  • leggibilità dei contenuti, poiché saranno letti ad alta voce come risultato di ricerca è bene prevedere contenuti concisi e leggibili. Secondo un report di Backlinko, la lunghezza media di un risultato nella voice search è di 29 parole;
  • uso dei markup di Schema.org, è importante comunicare ai search engine quali informazioni dovrà leggere l’assistente vocale;
  • focus sulla velocità, i risultati della voice search devono caricarsi molto più velocemente di normali pagine web. Un ulteriore report di Backlinko mostra che il Time to First Byte è di 0,54 secondi per i siti che rankano nella voice search, rapportati ai 2,1 secondi di una pagina web. Allo stesso modo, il tempo di caricamento complessivo delle pagine di risultati della voice search è di 4,6 secondi, mentre normalmente è di 8,8 secondi per una pagina web;
  • content strategy fluida, è necessario abbandonare il paradigma “un argomento=una pagina” a favore di una struttura delle informazioni più integrata, che superi la logica di una suddivisione per compartimenti stagni, perché risponderemo sempre meno a una domanda circoscritta;
  • autorità di dominio, l’autorevolezza del sito viene prima di tutto, per ottenere ottimi risultati lato voice search e per tutte le altre modalità di ricerca. Le recensioni positive e le mention da fonti affidabili sono fattori che possono contribuire a migliorare l’authority.

 

Categorie di query e assistant migliori

Negli ultimi anni tutte le AI hanno compiuto dei progressi notevoli nella comprensione del linguaggio. Se Google Assistant è sempre stato al primo posto per comprensione (con il 100% di query comprese) e percentuale di risposte corrette (88%), Siri è quella che ha fatto i migliori progressi, arrivando alla seconda posizione (con 74,6% di risposte corrette).

Sulle categorie di query però c’è una sorpresa: Assistant è particolarmente efficace nelle domande sullo shopping, curioso considerando che Alexa è l’assistente dell’e-commerce più grande del mondo… a proposito, sai come fare SEO per Amazon?

Dalla comparazione appare evidente che ogni assistente ha i suoi punti di forza. Siri su HomePod è imbattibile nei comandi, ad esempio: “Ricordami di chiamare Giulio alle 14 oggi”, perfetto per gli smemorati. Mentre sia Assistant sia Siri sono molto forti nelle ricerche locali come “Dov’è il bar più vicino?” oppure di navigazione, ad esempio “Come arrivo in centro con il bus?”, potendo sfruttare i servizi cartografici di Google Maps e Apple Maps.