Una volta creato il proprio portale, la prima cosa da fare è indicizzare il sito su Google, ossia renderlo visibile all’interno delle pagine dei risultati del motore di ricerca.
Indicizzazione e posizionamento: sono la stessa cosa?
Sebbene si tenda a confondere i due concetti, essendo legati entrambi al mondo del SEO, indicizzazione e posizionamento non sono la stessa cosa.
Un sito nuovo, giovane, non ha bisogno di essere conosciuto solo dagli utenti ma anche dai motori di ricerca: questo significa indicizzare un sito su Google.
Il posizionamento è invece lo step successivo e punta a salire i risultati una volta che il sito è indicizzato. Partiamo quindi dalle basi: gli strumenti di indicizzazione. La buona notizia è che si possono ottenere risultati importanti anche gratuitamente.
Indicizzare sito Google con Analytics
Google Analytics è offerto gratuitamente dalla casa californiana di Mountain View e si rivela particolarmente utile per chi vuole monitorare facilmente alcuni dati come il numero di visite, il paese di provenienza, il tipo di traffico, in che modo il visitatore è arrivato sul sito e come lo utilizza una volta entratoci.
Il tutto è personalizzabile dall’utente che quindi può selezionare alcuni filtri e parametri. Inoltre l’avere sottomano i rapporti sui contenuti più sensibili fornisce un ottimo strumento di comprensione del proprio sito, vedendo quali pagine sono più apprezzate, e quindi puntando a migliorare l’esperienza utente.
Capire e analizzare questi dati è quindi una delle cose più importanti da fare dopo essere riusciti a indicizzare il sito su Google per migliorare il proprio website. Affidarsi ad un esperto SEO è un aiuto professionale che può giovare molto ai siti nuovi o giovani per poter affrontare la concorrenza che ormai caratterizza tutti i settori online.
Indicizzare sito Google: la soluzione open source
Meno conosciuto è Piwik: un software free e open source.
I principali vantaggi sono: nessun limite per la memorizzazione di dati, una community sempre più ampia e partecipata, accessibilità da dispositivi mobili e in 53 lingue diverse. Piwik offre rapporti in tempo reale su visitatori (provenienza, tempo trascorso, browser usato ecc.) e la loro attività sulle pagine del sito. Il suo punto di forza è sicuramente la grande personalizzazione che offre. Piwik non è difficile da usare ma richiede forse qualche competenza tecnica in più rispetto ad Analytics, che è molto intuitivo.
Ricorda che un SEO deve essere in grado di condividere con il cliente, anche con quello non esperto, i risultati ottenuti nell’indicizzazione: non avere timore di chiedere alla tua web agency di mostrarti e spiegarti report che possano aiutarti a comprendere il lavoro che sta svolgendo in ottica di indicizzazione e posizionamento.