Conquistare la prima pagina Google è l’obiettivo di chiunque abbia un sito web. In un’epoca in cui tutti sono online, per riuscire ad ottenere il miglior posizionamento è fondamentale farsi assistere da una web agency competente.

Prima pagina Google: dimmi da dove navighi e ti dirò come posizionarti

Oggi peraltro parlare di “prima pagina Google” senza aggiungere nessun riferimento al tipo di dispositivo usato per connettersi è alquanto generico. Sempre più utenti infatti si collegano da smartphone, soprattutto per letture veloci, nei tempi morti ad esempio mentre si è in coda. E’ intuitivo che, in questi casi, la velocità di apertura della pagina è di importanza cruciale.

«Ogni volta che un articolo ci mette troppo tempo per raggiungere un lettore, quel lettore è perso», ha dichiarato di recente David Besbris, direttore degli ingegneri di Google.

E come dargli torto? Alzi la mano chi non ha mai chiuso una pagina perché si caricava troppo lentamente! Questo aspetto non è sfuggito a Google che ha lanciato AMP per la navigazione da mobile. Di cosa si tratta e quali vantaggi offre a chi ha un sito web?

Mobile devices: quali siti possono ottenere la prima pagina Google con AMP?

L’annuncio di Google per AMP è stato fatto esattamente un anno fa. Eppure l’accoglienza in ambito SEO, e soprattutto SEM, è stata abbastanza tiepida. Perché? Non che i professionisti del settore sottovalutino l’importanza del passaggio al mobile-friendly ovviamente, aspetto ormai imprescindibile per il posizionamento di un sito. Il fatto è che AMP si rivolge, in questa prima fase almeno, soprattutto ai siti di carattere divulgativo.

Tra questi ultimi, quelli che hanno implementato correttamente AMP, hanno cominciato a comparire fra i risultati del motore di ricerca nel box di risultati ben in evidenza, che si compone di immagine + link + icona del fulmine affiancata da AMP.

In altre parole Google AMP è un codice che spoglia le pagine dei fronzoli accessori rendendole più veloci nel caricamento da smartphone; inoltre, allo scopo di velocizzare ulteriormente la visualizzazione, Google memorizza i contenuti all’interno di una sua cache.

Sfiorando sulle immagini verso sinistra si scorrono le  notizie mentre, cliccandoci sopra, si entra nella news attraverso un iframe molto leggero, di conseguenza molto più veloce. Secondo i dati forniti da Google “le pagine realizzate con AMP si caricano in media quattro volte più in fretta delle pagine di mobile web tradizionali e usano fino a 10 volte meno dati”.

Tecnicamente quindi usare AMP non è un fattore di ranking, almeno al momento, e non aiuta a posizionarsi meglio: tuttavia, il fatto che Google metta la notizia così in evidenza, aumenta indubbiamente le possibilità di traffico in entrata.

Sembra che Google stia studiando l’estensione di questa tecnologia ad altri formati di contenuti come inserzioni locali o ricette fino anche ai Social Network. In quest’ottica è lecito pensare che, in un futuro non troppo lontano, AMP potrebbe agevolare la consultazione anche di siti di e-commerce. Per il momento questo non è ancora accaduto ma gli esperti SEM mantengono gli occhi aperti perché è chiaro che chi sfrutterà per primo questa nuova tecnologia potrebbe riceverne vantaggi importanti.