Quando si parla di SEO, il significato non è spesso chiaro, o meglio si sa più o meno cos’è (parliamo dei non addetti ai lavori), ma non si ha un’idea precisa di quelle che sono le sue finalità. Alla domanda “Che lavoro fai?” di amici e parenti, basta rispondere SEO per creare imbarazzo, spesso sciolto con un semplice, laconico “Ah!”. I più testardi possono provare a chiedere “Cos’è?” o “Quindi cosa fai in concreto”?, ma la risposta getterebbe ancor più nel panico gli interlocutori: “Ottimizzazione dei siti web per i motori di ricerca”.
SEO significato: cosa si fa in concreto
Per evitare facce perplesse e strane idee da parte di chi ci fa domande sul nostro lavoro, si può utilizzare una descrizione del SEO, molto semplice, intuitiva, che poi corrisponde di fatto alla realtà. Fare SEO vuol dire ottimizzare i contenuti per la ricerca su Google, la struttura del sito, il codice HTML. Molti vi chiederanno “Fai i siti quindi?”. No, il SEO li ottimizza. Il SEO si divide in due elementi: On-Page e Off-Page. Nel primo caso, si curano gli aspetti interni del sito, cioè quelli che permettono di indicizzarlo, mentre il secondo riguarda strategie esterne al sito, la più importante delle quali è il link building, ovvero la condivisione di link tramite blog e social network, che permette la creazione di relazioni con altri siti web. Più conosciuti e importanti sono questi ultimi, maggiore sarà la considerazione ricevuta dagli altri utenti e dai motori di ricerca. Se la mia attività produce utensili da cucina e il sito è linkato all’interno del blog di un famoso chef, avrà sicuramente molte visite e sarà considerato credibile.
Il SEO è quindi quell’insieme di attività che permettono ad un sito di scalare le posizioni dei risultati di ricerca di Google, ma deve essere svolto da personale competente ed esperto.
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