È necessario comparire nella prima pagina del motore di ricerca: con questo mantra è cresciuta e continua ad alimentarsi un’intera generazione di SEO specialist, più o meno expert. Ma essere primi su Google non è sufficiente a garantire un posizionamento di successo e, di conseguenza, il raggiungimento degli obiettivi prefissati. A fare la differenza sono anche la qualità del sito e l’utilizzo idoneo delle tecniche di social media marketing.

I siti online sono milioni, ecco perché è fondamentale orientare il lavoro sul proprio sito al fine di uscire dalla giungla e posizionarsi per primi, essere facilmente raggiungibili dagli utenti nella ricerca organica, che si differenzia da quella sponsorizzata (pagare per avere click). Pertanto non è importante che digitando il nome della propria azienda, attività o sito esso compaia per primo, in quanto questo è abbastanza logico; quello che è importante è che ciò accada digitando una parola chiave nel motore di ricerca. Non solo quindi la parola chiave deve essere studiata, ricercata e pertinente, ma devono essere anche rispettati dei criteri che rendano il sito autorevole. Chi non ha mai sentito parlare di SEO, cioè quelle quella serie di attività volte proprio a migliorare il posizionamento dei siti web sui motori di ricerca. Migliorare la qualità del sito dunque per migliorare la “rintracciabilità” dello stesso.

Puntare sulla qualità: come si migliora il sito?

Quattro sono gli elementi fondamentali su cui fondare il proprio sito, quattro pilastri dibase dai quali non si può prescindere.
• Dominio: Il nome a dominio che si è scelto, anzianità e storia nel caso si sia acquistato da altri; ancora importanti sono le estensioni laddove Google ne predilige alcune specifiche.
• Struttura: tipo di CMS eventualmente utilizzato, layout grafico, velocità di caricamento, come è strutturato il linking interno, ottimizzazione codice, meta tags.

• Contenuti: è consigliato puntare su una determinata tematica e inoltre prediligere sempre i contenuti testuali.

• Backlink: importante è essere linkato da altri siti, attraverso attività di link building, non bastano gli ottimi contenuti. È vivamente sconsigliato cercare backlink da siti spam, porno, pirata e simili.

Il ruolo dei social media nel posizionamento

I social media rappresentano uno strumento troppo potente per essere ignorato dalle aziende e, a meno che non ci sia un’improvvisa rivoluzione a livello SEO e SEM, sono destinati ad accrescere la loro importanza ed influenza nel tempo. Tuttavia, non è ancora del tutto chiaro il modo in cui i motori di ricerca utilizzano i vari Twitter, Instragram e Facebook per valutare un sito web.
Anche se Google ha dichiarato che il proprio algoritmo utilizzi i segnali provenienti dai social come fattore per il posizionamento, in realtà è conoscenza diffusa che i like, i retweet, i pin, i follow, ecc. non influenzino i risultati di ricerca.
Quindi i social non impattano direttamente il ranking, nonostante rappresentino uno strumento SEO potentissimo.
La domanda allora è: servono i social per essere primi su Google? Sì, ma indirettamente. Attraverso la rilevanza all’interno di una o più comunità, il sito aumenta la propria autorevolezza e diventa quindi importante e di qualità anche per i motori di ricerca, che di conseguenza lo valuteranno positivamente.
Utilizzare i social media non significa creare semplicemente contenuti esca, perché non servirebbe ad acquisire una vasta comunità di follower. Da evitare anche gli account fake, perché rappresentano sì un numero, ma non interagiscono con il contenuto, non lo condividono. E anche se qualcuno lo facesse al loro posto, dovrebbe superare il controllo di autenticità di valore di Google.
Per arrivare ad essere primi su Google sono necessarie competenza e professionalità, elementi che possono riscontrarsi nelle risorse di una web agency ben strutturata e dotata delle idonee certificazioni.